La mia storia

la mia storia: Elisa di Tramontiblu

La mia fantasia di bambina era vivace e appassionata, eppure non avevo immaginato per me un lavoro immerso nella natura! Il futuro riserva spesso sorprese: la mia ha il profumo dell’erba tagliata di fresco e il colore di un tappeto di nontiscordardimé.

Quando si parla di allevamento o agricoltura, balzano subito alla mente immagini di fatica. Gli stereotipi hanno spesso un fondo di verità, ma forse ti stupirò con il mio modo di vedere le cose: più del lavoro fisico, l’aspetto che trovo faticoso è il dover sottostare al ritmo della natura.

Sì. Puoi darti delle tempistiche indicative… ma tu non decidi un bel niente! La natura non si può domare, va assecondata. E mentre aspetti con pazienza il momento di fare la tua parte, di metterti all’opera e “sporcarti le mani”, letteralmente, impari che le cose vanno come devono andare.

Impari che raccogli ciò che semini. Proprio come nella vita.

Dal seme germoglia una pianta. Lo impariamo da piccolissimi, canticchiando che “ci vuole un fiore”. Ma quando sei tu a piantare il seme, magari non avendolo mai fatto prima, diventi l’artefice della magia. E questa consapevolezza, come quando affronti delle difficoltà, finisce per cambiarti per sempre.
Non c’è ritorno: una nuova persona è sbocciata.

Le chioccioline di Tramontiblu